Le classi antieffrazione dei serramenti
L’antieffrazione è la capacità di resistere o rendere difficoltoso ai malintenzionati l’effrazione, cioè lo scasso.
RC1: La prima classe RC1 deve resistere ad un ladro improvvisato (vandalismo) che tenta di entrare usando solo la forza fisica.
RC2: La seconda classe RC2 deve resistere a un ladro occasionale o inesperto che tenta di entrare utilizzando strumenti semplici come cacciavite, pinza, cuneo. I carichi per le prove variano da 1,5 a 3 KN e il tempo di attacco è di 3 minuti.
RC3: La terza classe RC3 deve resistere ad un ladro esperto che tenti di accedere utilizzando un piede di porco, un cacciavite lungo e un martelletto, i carichi per le prove variano da 3 a 6 KN e il tempo di attacco sarà di 5 minuti.
RC4: La quarta classe RC4 deve resistere ad uno scassinatore molto esperto che oltre ad utilizzare gli attrezzi precedenti può avvalersi di seghe, martelli, accette, scalpelli, trapani a batteria. I carichi di prova variano da 6 a 10 KN e il tempo di attacco sarà di 10 minuti.
RC5: La classe quinta RC5 deve resistere a ladri molto abili ed esperti che possono utilizzare anche utensili elettrici come trapano, seghetto alternativo, seghetto a sciabola e una smerigliatrice angolare con disco da 125 mm. I carichi per il test vanno da 10 a 15 KN e il tempo di attacco sarà di 15 minuti.
RC6: La sesta classe RC6 è il più alto livello di sicurezza e i ladri possono utilizzare una sega a sciabola e una ruota troncatrice con un disco fino a 230 mm. I carichi per le prove variano da 15 a 20 KN e il tempo di attacco manuale sarà di 20 minuti.
Cos'è l'antieffrazione dei serramenti
Tale possibilità è da eseguirsi con le normative:
UNI EN 1627:2011
“Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscillanti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione”
UNI EN 1628:2016
“Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico statico”
UNI EN 1629:2016
“Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico dinamico”
UNI EN 1630:2016
“Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza all’azione manuale di effrazione”
N.B. La prova non esclude “l’ingresso” del malintenzionato, ma rallenta il tempo di scasso o ne rende particolarmente difficoltoso l’accesso.
Test di resistenza all'antieffrazione dei serramenti
La normativa che dà una classificazione alla resistenza antieffrazione dei serramenti è la UNI EN 1627:2011. Le classi vanno dalla classe RC1 (meno performante) alla RC6 (più performante). Al fine di ottenere la classificazione delle porte e finestre antieffrazione, il campione sarà sottoposto a 3 test:
PROVA AL CARICO STATICO
La prova al carico statico è normata secondo la UNI EN 1628:2016 e consiste nello spingere con un martinetto idraulico. Vengono sollecitati tutti i punti di chiusura con un carico definito in base alla classe di resistenza (esempio classe RC 4 carico di 1000 kg) e il serramento dovrà resistere senza deformazioni gravi.
PROVA DI CARICO DINAMICO
La prova di carico dinamico è normata secondo la UNI EN 1629:2016 e consiste nel far impattare un peso contro il vetrocamera e il montante centrale. L’altezza da cui viene liberato il peso è determinata dalla classe che si vuole raggiungere. Il campione non dovrà presentare parti staccate o rimosse e qualora si creino aperture, quest’ultime non devono far passare delle sagome specifiche previste dalla norma.
PROVA DI ATTACCO MANUALE
La prova di attacco manuale è normata secondo la UNI EN 1630:2016 e consiste nell’attaccare il serramento con un set di attrezzi e per un tempo che vengono stabiliti dalla norma in relazione alla classe che si vuole raggiungere. Viene eseguita una prova preliminare di attacco sul campione già testato con la prova di carico statico e dinamico. Lo scopo di questo test preliminare consiste nel trovare i punti più critici sul quale concentrarsi una volta installato il secondo campione.
Per la verifica delle porte e finestre effrazione si necessita di due campioni di prova perfettamente identici tra loro, nel primo campione verrà eseguita sia la prova statica che quella dinamica, mentre sul secondo verrà eseguita la prova manuale.
L'antieffrazione delle chiusure avvolgibili
L’antieffrazione è un tema di grande interesse, grazie anche alle misure di detrazione fiscale in vigore. Quando si parla di questo tema si pensa sempre a porte e finestre antieffrazione, ma può riguardare anche le chiusure avvolgibili, infatti anche queste ultime possono essere testate e verificate all’effrazioneseguendo le normative UNI EN 1627, 1628, 1629 e 1630.
Le prove sono a carico statico, dinamico, di attacco manuale e vengono effettuate su 2 campioni di prova perfettamente identici tra loro, con un telaio perimetrale di irrigidimento cui fissare la guida e il rullo, per movimentare l’avvolgibile.
- l’antisollevamento
- il fissaggio della guida
- l’estrazione del telo
- la deformazione delle stecche.